NEW YORK – Ventiquattro anni fa, il mondo cambiava per sempre. Oggi, 11 settembre 2025, gli Stati Uniti si sono fermati per onorare la memoria delle 2.977 vittime degli attacchi terroristici del 2001. In un’America attraversata da profonde tensioni politiche e sociali, le solenni cerimonie a New York, al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania, hanno rappresentato un raro momento di unità nazionale, unendo i cittadini nel dolore e nel ricordo.
Il cuore delle commemorazioni, come ogni anno, è stato Ground Zero. Sotto un cielo limpido che ricordava sinistramente quello di 24 anni fa, i familiari delle vittime si sono riuniti sulla Memorial Plaza. A partire dalle 8:46, ora in cui il primo aereo colpì la Torre Nord del World Trade Center, sono iniziati i sei momenti di silenzio che scandiscono i tragici eventi di quella mattina. La lettura dei nomi, uno per uno, è stata ancora una volta il momento più toccante: un lungo e ininterrotto flusso di amore e memoria, interrotto solo dalle lacrime e da brevi, personali tributi di figli, genitori, coniugi e amici.
“Non eri solo un nome su un muro, eri il nostro mondo intero”, ha detto tra le lacrime una giovane donna, nata pochi mesi dopo la morte del padre. È la voce di una generazione che non ha ricordi diretti di quel giorno, ma che è cresciuta all’ombra della sua eredità.
Cerimonie Solenni al Pentagono e in Pennsylvania
Contemporaneamente, a Washington D.C., il Presidente degli Stati Uniti ha guidato una cerimonia al Pentagono per onorare le 184 persone che persero la vita quando il volo American Airlines 77 si schiantò contro l’edificio. Nel suo discorso, il Presidente ha sottolineato come l’11 settembre abbia “forgiato una generazione di patrioti” e ha ribadito l’impegno della nazione a non dimenticare mai, né le vittime né gli atti di eroismo di quel giorno.
A Shanksville, in Pennsylvania, una cerimonia più intima ha ricordato i 40 passeggeri ed equipaggio del volo United 93. La loro ribellione contro i dirottatori, che portò l’aereo a schiantarsi in un campo invece che sul suo obiettivo a Washington, è celebrata come uno dei primi atti di resistenza nella guerra al terrore. I rintocchi delle “Campane del Ricordo” hanno riecheggiato nella campagna, un tributo sonoro al loro coraggio.
Un’Eredità Complessa, 24 Anni Dopo
Se il dolore per le vite perdute rimane il fulcro della giornata, il 24° anniversario è anche un’occasione per riflettere sulla complessa eredità degli attacchi. Le guerre in Afghanistan e in Iraq, la creazione del Dipartimento per la Sicurezza Interna, l’aumento della sorveglianza e le procedure di sicurezza negli aeroporti sono solo alcuni dei cambiamenti permanenti che hanno ridisegnato la società americana e la politica globale.
Oggi, il dibattito su equilibrio tra sicurezza e libertà civili, avviato all’indomani degli attentati, è più attuale che mai. Inoltre, la minaccia terroristica si è evoluta, diventando più frammentata e digitalizzata, ponendo nuove sfide alle agenzie di intelligence di tutto il mondo.
Al tramonto, due potenti fasci di luce, il “Tribute in Light”, si alzeranno nel cielo di Manhattan al posto delle Torri Gemelle, un simbolo visibile a chilometri di distanza. Un memoriale potente che, per una notte, ricompone lo skyline e ricorda a tutti una promessa solenne fatta 24 anni fa: non dimenticare. Mai.
